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mercoledì 13 ottobre 2010

Comunicato RomaNord

"Durante la partita delle qualificazioni agli europei di calcio del 2012 Italia-Serbia i tifosi ospiti hanno dato vita ad atteggiamenti violenti sia prima che durante la partita, suscitando l’indignazione degli organi di (dis)informazione, suscitando la reazione dei tifosi italiani presenti allo stadio che hanno fischiato abbondantemente l’inno serbo.
Indubbiamente la reazione più spontanea è quella dell’indignazione, ma se si analizza a fondo questo comportamento, se si ha una visione non limitata all’ambito della semplice violenza da stadio mossa solo da rivalità e campanilismo, se si è persone pensanti e non burattini che assorbono tutto quello che la televisione impone di pensare ci si accorge che il comportamento dei tifosi serbi ha delle motivazioni molto serie.
Il ragionamento non era difficile, bastava analizzare qualche striscione comparso nella curva ospite: ad esempio ”Kosovo terra nostra”, immaginate qualche paese della Puglia i cui abitanti sono ormai ESCLUSIVAMENTE albanesi; bene…immaginate ora che tali abitanti decidano di annettere quei paesi al loro paese di origine l’Albania, sebbene quella terra appartenga all’Italia per ragioni storiche, culturali e magari (come nel caso del Kosovo anche patriottiche) voi sareste d’accordo? No! Perché la nazione si crea col sangue e non con tecniche di ingegneria sociale basate sullo spostamento di popolazioni. Sappiate che la situazione (per fortuna dell’Italia paradossale) non è altro che quello che è successo in Kosovo!! Con la differenza che il Kosovo non è come la nostra Puglia…ma come il nostro Carso…come Vittorio Veneto…come il Piave. E’ una terra intrisa di eroismo e simbolo dell’indipendenza nazionale Serba!
Viene spontaneo tuttavia domandarsi cosa c’entra questo ragionamento con quello che è successo ieri ed è proprio di questo che vogliamo parlare al fine di far riflettere molti di voi cui magari è sfuggito qualche particolare e pensa che quelle 2000 persone siano solo dei teppisti.
Con la morte di Tito in Jugoslavia ci fu l’esplosione di un grande sentimento nazionalista da parte di tutte le province che facevano parte dell’ormai ex-Jugoslavia; tale sentimento diede il via allo smembramento della Jugoslavia e questo processo, come ben si ricorda, non fu pacifico e attraversò un periodo di sangue con le guerre dei Balcani. Successivamente alla guerra in Bosnia-Erzgovina veterani di religione mussulmana di origine Kosovara imbracciarono le armi per richiedere in modo “militare” quello che in precedenza si era chiesto in modo pacifico: l’indipendenza.
I “guerriglieri” dell’UCK (che per una ragione di coerenza dovrebbero essere chiamati terroristi dai nostri organi di informazione, perché tale trattamento è riservato a tutti i combattenti che lottano per l’indipendenza della propria terra vedi IRA, vedi Hamas, afghani ecc..) furono vittime di una forte repressione da parte del governo di Milosevic; tale repressione fu il motivo dell’intervento della NATO dopo negoziati provocatori…SENZA L’AUTORIZZAZIONE DELL’ONU!!!!!
L’Italietta fa parte della Nato e si è prestata a questo sopruso nei confronti di uno stato sovrano!! Dall’Italia partivano i caccia bombardieri che rasero al suolo Belgrado, dall’Italia partivano le truppe che si stabilirono in Kosovo…i nostri aerei hanno ucciso le famiglie di quelle persone che avete visto rompere le vetrate dello stadio, i nostri aerei hanno incendiato le loro case ed i loro negozi.
Probabilmente chi legge questo comunicato non giustificherà la violenza osservata ieri, ma speriamo che almeno si metta un momento nei panni di un padre di famiglia o di un fratello che ha perso i suo cari e che per la prima volta ha la possibilità di mettere piede dentro casa dell’assassino della sua famiglia (e non è un discorso smielato quelli le famiglie le hanno perse davvero!) ROMA NORD

1 commenti:

BOLLO ha detto...

KOSOVO è SERBIA!


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