Quickribbon Ducati: con Rossi è meno rossa!

giovedì 13 gennaio 2011

Ducati: con Rossi è meno rossa!

Se Rossi (per ora) è pallido, la Ducati non è poi così rossa. Quasi che fosse una gara di presentazioni stinte. La nuova Desmosedici Gp11 è una curiosa miscellanea cromatica. A volergli bene ricorda le livree delle 500 Anni Novanta, a essere meno teneri sembra una Ducati Arlecchino Version. Un po' come casco e tuta di Valentino: tutte creazioni di Aldo Drudi, responsabile grafico della Corte dei Miracoli tavulliana. Al di là dell'effetto vintage-daltonico, l'aspetto estetico conferma l'esigenza Ducati di accogliere le istanze del nove volte campione del mondo. Tecniche ed estetiche. Se le due realtà dovranno trovare un punto d'incontro redditizio, è verosimile che sia la Ducati quella più prodiga di concessioni. La livrea ne è ulteriore prova. Rossi ha voluto che certi feticci comparissero anche nella nuova moto, dal giallo fluorescente che spicca (troppo) su cupolino e sellino, fino alla scritta «Forza Vale» in giapponese sopra il pedalino di destra. La Ducati di Nicky Hayden ha codone più breve (l'americano è meno alto), numero bianco e rifiniture nere: è più elegante, ma sembra non interessare a nessuno. Se in Ducati già un anno fa avevano abbandonato il rosso fiammante per quello perlato, adesso ci si è orientati verso un quasi arancione, che è poi il «Rocket Red» della Marlboro stile McLaren di Senna. Un ritorno alle origini che, assieme alla massiccia presenza del bianco, rende la Gp11 un unicum: il segno tangibile di una nuova era, che - a giudicare dalle reazioni in Rete - non sembra esaltare gli appassionati. Ieri Filippo Preziosi, responsabile Ducati Corse, ha ammesso che i malanni del pilota condizioneranno i prossimi test: «In Malesia avremmo bisogno di un Rossi sano, invece dovremo centellinarlo e usarlo chirurgicamente. Cioè farlo girare poco». Preziosi ha però smentito l'ipotesi di una Ducati rossocentrica: «Lo stile Ducati è andare veloci, non essere scorbutici. Moto più semplice non vuol dire più lenta. La Ducati vince estremizzando le scelte, tale filosofia non cambierà. Stoner ha conquistato così 3 delle ultime 6 gare del 2010. Valentino vuole giustamente dei cambiamenti, ma non perderemo la nostra anima». Rossi ha fatto anche ieri due ore di fisioterapia al mattino e due al pomeriggio. Tappe forzate. La spalla non gli ha però impedito di sciare quasi due ore, un po' di nascosto e stupendosi del buon esito. Oggi scierà ancora, con e senza snowboard, a conferma di una condizione difficile ma non drammatica. Le sue indicazioni tecniche sono precise: il motore sarà il Big Bang, più gentile. Quello che gradisce anche Hayden, mentre Stoner aveva un debole per il nervosissimo Screamer. Valentino ha chiesto una minore rigidità della moto. L'australiano gradiva un mezzo roccioso, mentre Preziosi sta realizzando una Desmosedici più elastica: nel telaio, nella base dello sterzo e nella forcella anteriore (grande problema del 2010). A sinistra è presente uno sfogo d'aria in stile branchia di squalo, per dare più aerodinamica e meno consumo. Cambia l'elettronica, in particolare il traction control. «Valencia è stato un test difficile», ha ricordato Preziosi, «ma Valentino è bravissimo a individuare subito cosa va e cosa no. Ci ha fatto capire qual è la strada da seguire». Strada che da Borgo Panigale porta a Tavullia, sperando che il 20 marzo la Ducati Vintage-Daltonica sia prova provata di un connubio azzardato, ma riuscito.

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