Quickribbon Sofia, arrestati e rilasciati tre ultras neofascisti

lunedì 13 ottobre 2008

Sofia, arrestati e rilasciati tre ultras neofascisti

Tre tifosi italiani sono stati trattenuti in stato di fermo per 24 ore sabato sera a Sofia dove si è svolta la partita tra la nazionale bulgara e gli «azzurri». Ieri sera i tre sono stati rilasciati e, a a darne notizia dalla capitale bulgara, è stato l'avvocato che li difende, Giovanni Adami.
I miei tre assistiti sono stati rilasciati - ha spiegato il legale, che è componente del gruppo Ultrà Italia - anche per il terzo ragazzo, il pm bulgaro ha derubricato la posizione da indagato a persona informata dei fatti. Il giudice ha riconosciuto che non c'erano prove, l'inchiesta prosegue contro ignoti».
I fermati provengono tutti dal Nord Italia: si tratta di A.P. 28 anni, indagato e solo ieri sera divenuto «persona informata dei fatti», e poi V.F., 21 anni, ed E.B. 27 anni, le cui posizioni, come ha sottolineato Adami, sin da ieri mattina erano state derubricate a quella di testimoni. I tre cittadini italiani erano stati arrestati per vilipendio alla bandiera nazionale bulgara avendo dato intenzionalmente fuoco a un tricolore del Paese balcanico. Anche quattro tifosi bulgari erano stati trattenuti per possesso di petardi e altri oggetti non consentiti durante la partita.
Reazioni sdegnate negli ambienti di Governo; allarmate in quelli dell'opposizione; sorpresa e amarezza tra gli sportivi. Le braccia tese, le bandiere bulgare bruciate e i cori inneggianti al Duce dei tifosi italiani al seguito della Nazionale di calcio a Sofia hanno lasciato il segno in un ambiente che si credeva non contaminato da certe manifestazioni e invece ha scoperto gli «hooligan tricolori» dal cuore nero. Ora sale unanime la richiesta di un intervento duro per fermare una china pericolosa.
C'è da dire che il messaggio è stato subito raccolto dal ministro dell'Interno Roberto Maroni: «Saranno sottoposti al divieto di partecipare agli avvenimenti sportivi, il Daspo, perché non ci si può comportare così né dentro né fuori gli stadi», ha dichiarato.
Altrettanto netta, dopo una iniziale presa di posizione «apolitic», quella del sottosegretario con delega allo sport, Rocco Crimi: «La politica e l'estremismo devono restare fuori dallo sport e dagli stadi. Quanto accaduto a Sofia è assolutamente riprovevole. Il Governo è impegnato con fermezza a tenere lontano dallo sport ogni tipo di violenza». Atti «senza giustificazioni» per il sindaco di Roma Gianni Alemanno, «fatti gravissimi» secondo il presidente del Comitato olimpico, Gianni Petrucci. «Il Coni - ha dichiarato - sarà al fianco della Figc per tutte le iniziative che vorrà prendere». «Non abbiamo bisogno di tifosi così», si rammarica Gigi Riva.

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