Quickribbon Sensi:"Mi assumo ogni responsabilità"

domenica 3 maggio 2009

Sensi:"Mi assumo ogni responsabilità"

Sempre più contestati Rosella Sensi e l'ambiente giallorosso. La Roma dice addio ai sogni di Champions e il numero uno giallorosso ci mette la faccia.
Continua il periodo no della Roma. Solo qualche settimana fa i giallorossi lottavano per un posto nella Champions, ora rimane la consapevolezza che il treno per l'Europa che conta, quello che porta alla coppa dalle grandi orecchie, è definitivamente partito sotto gli occhi dei lupacchiotti impotenti che sono rimasti a terra. La desolazione della curva sud, roccaforte del tifo giallorosso, è specchio di questo periodo negativo ed è uno spettacolo forse più doloroso delle contestazioni riservate al termine del misero pareggio contro il Chievo alla squadra e alla società. "Andate a lavorare, andate tutti in ritiro...", questo il tenore dei cori e dei fischi che hanno accompagnato la squadra fuori dallo stadio al termine del match dell'Olimpico. Un trattamento che non ha fatto piacere in primis al presidente della Roma, Rosella Sensi , tornata allo stadio dopo la recente maternità e costretta a uscire scortata dalla Digos. "Capisco la contestazione - ha dichiarato -, questa è una stagione amara, al di sotto delle aspettative e mi assumo tutte le responsabilità. Ho rispetto per i tifosi perché sono tifosa anch'io e per questo li capisco". E se il numero uno del club capitolino sembra conciliante, non lo è allo stesso modo il tecnico Luciano Spalletti. "E' stato ingeneroso il trattamento rivolto alla dottoressa Sensi", ha spiegato il mister giallorosso e sulla stessa lunghezza d'onda si trova Danele De Rossi: "Rosella vuole il bene della Roma, i comunicati parlano chiaro e dicono la verità. Tutti vorrebbero uno che viene ad investire 500 milioni, ma io sulle voci non baso il mio futuro. I Sensi sono i nostri primi tifosi. Non vediamo l'ora che finisca questa stagione". Spalletti, comunque, sembra vicino alla tifoseria e dispensa consigli alla dirigenza: "Abbiamo una forza che non si immagina però bisogna usarla bene. La forza dei tifosi bisogna gestirla bene, rendendendoli partecipi con chiarezza, altrimenti si fa sempre il giochino di tirare l'acqua al proprio mulino; e se non si smette di farlo siamo rovinati". Il tecnico giallorosso non risparmia, poi, una frase sibillina nei confronti della società. "Se la Roma non capisce che non si può ogni sera tentare di pararsi il c... con le telefonate private agli amici, si torna da dove siamo partiti. Vittorie per il futuro? Non le posso garantire, di sicuro garantisco massimo impegno come sempre. Se poi il problema sono i soldi, ve li posso anche lasciare - ha dichiarato senza peli sulla lingua e interrogato su un bilancio della stagione sembra ammorbidirsi -. Fallimento forse è' una parola grossa anche se so di averla usata io, ma va preso tutto in considerazione. Questa squadra ha dei valori, c'é da lavorarci su ma in condizioni normali può dare ancora molto perché ha grandi valori su cui continuare a costruire. La Uefa ci interessa, ci teniamo molto". E tornando sul discorso contestazioni, esprime anche un proprio giudizio personale sui supporters: "Credo ci sia un vizio di partenza nella tifoseria sul giudizio dell'operato degli allenatori: tutte le squadre, quest'anno, sono state contestate...". Vizio o no delle tifoserie, certo è che il trattamento riservato alla Sensi in questa settimana, in seguito alla bruciante sconfitta di sabato scorso per 4-1 contro la Fiorentina, non è stato dei migliori. Basti ricordare lo striscione appeso martedì dagli ultras giallorossi durante l'allenamento a Trigoria che riportava la triste scritta "Rosella vattene". Ma è giusta, in fondo, una contestazione verso una dirigenza che ha fatto tanto per una squadra amata sempre e comunque, nonostante tutto? Quando i Sensi presero le redini della società nel 1993 la situazione era disastrosa, eppure qualche soddisfazione è arrivata nel corso degli anni, basti ricordare il terzo scudetto, due Coppe Italia, due Super Coppe italiane e una nuova dimensione europea fino ad allora sconosciuta per i giallorossi. Le ultime sconfitte e una stagione costellata da alti e bassi, bassi dovuti anche alla sfortuna che ha tenuto fuori rosa elementi fondamentali, hanno fatto perdere la memoria ai tifosi che ora si augurano un cambio al comando. Nell'occhio del ciclone c'è anche il tecnico. Interrogato su un suo possibile addio alla Roma, interrogato sulla fine dell'idillio con il club capitolino, Spalletti non risponde, preferisce concentrarsi sui cambiamenti da apportare. "Ora bisogna discutere dei miglioramenti da fare e non sprecare altro fiato", è la sua risposta lapidaria a cui ha aggiunto che "la squadra non è in ritiro, preferisco parlare con i giocatori e coinvolgerli". Quello che è certo è che il tecnico di Certaldo piace, non ultimo l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani ha espresso la propria ammirazione nei suoi confronti. Via Ancelotti spazio a Spalletti, dunque? Questo il primo cambiamento in atto sull'asse Milano-Roma? Bisognerà aspettare la fine della stagione per saperne di più, per ora si può solo rimanere alla finestra a guardare, a osservare il triste spettacolo della curva sud vuota, un simbolo di Roma che è venuto a mancare e l'assenza nella Champions del prossimo anno di una grande protagonista.

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