Quickribbon San Paolo, riecco gli ultras contro Spaccarotella

lunedì 27 luglio 2009

San Paolo, riecco gli ultras contro Spaccarotella

È il poliziotto che nel 2007 sparò a Gabriele Sandri nell´area di servizio vicino Arezzo. "La tessera del tifoso datela a lui"
Ancora scintille dagli ultras napoletani. A campionato fermo, con la squadra di Donadoni impegnata nel ritiro austriaco e la società di De Laurentiis occupata con il calciomercato, è uno striscione firmato dagli E.A.M. (acronimo di "Estranei alla massa") a fare notizia. Esposto nella notte, prima che le forze dell´ordine lo rimuovessero, campeggiava al gate 10 dello stadio San Paolo, l´ingresso della curva B, cuore pulsante del tifo partenopeo: "Arezzo 14/07/09. Nessuna condanna da espiare, la tessera del tifoso a Spaccarotella dovete dare". Luigi Spaccarotella è l´agente di polizia condannato il 14 luglio scorso a sei anni per l´omicidio colposo del tifoso laziale Gabriele Sandri, ucciso l´11 novembre 2007 nell´area di servizio di Badia al Pino mentre si recava a Milano per assistere alla partita che i biancocelesti avrebbero dovuto giocare contro l´Inter. Una sentenza che ha provocato rabbia soprattutto nelle frange più estreme del tifo organizzato e che si è sfogata - oltre che nella stessa aula di tribunale, con insulti e spintoni - anche in Rete, con l´assalto quotidiano ai siti dedicati al mondo ultras. Nel corso della mattina, in realtà, si era anche diffusa un´interpretazione diversa dello striscione esposto all´esterno dello stadio San Paolo. Si era pensato infatti che gli Eam avessero inneggiato a Spaccarotella, e lo avessero fatto a causa della rivalità, pur forte - al punto da vietare la trasferta dei laziali a Napoli nel campionato scorso - tra la tifoseria azzurra e quella romana. Scenario plausibile solo se non si conosco le dinamiche che hanno governato l´universo ultras negli ultimi anni, oltre che l´intransigenza del gruppo ultras. Nati dai "Fedayn"- l´ala più dura e critica della curva - gli "estranei alla massa" si sono già segnalati per contestazioni pesanti contro la società, a causa del caro biglietti, e lo Stato, per la carcerazione degli ultras. Ma in ogni caso già all´indomani dell´omicidio di Gabriele Sandri era stata l´intera curva a schierarsi contro Spaccarotella e la polizia. Esattamente nel solco tracciato da tutte le altre curve d´Italia, il "nemico" continua ad essere l´autorità in divisa, al di là di ogni rivalità con le tifoserie avversarie. Con Spaccarotella, ad essere preso di mira dallo striscione degli ultras napoletani è senza dubbio il ministro dell´Interno Roberto Maroni. A lui spetta la paternità di quella "tessera del tifoso" - obbligatoria per chi vorrà seguire la squadra del cuore in trasferta - così duramente contestata dagli ultrà perché ritenuta una schedatura, oltre che un limite insuperabile per chi negli ultimi cinque anni abbia avuto precedenti allo stadio subendo un provvedimento di Daspo. Sempre Maroni, da inizio anno è considerato il principale responsabile del divieto che ha impedito ai napoletani di seguire la propria squadra in trasferta. Divieto imposto a seguito degli atti di vandalismo compiuti sul treno che accompagnava a Roma gli ultras azzurri e che secondo molti fu mantenuto ingiustamente, nonostante il procedimento della giustizia ordinaria fosse stato archiviato.

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