E' una missione internazionale dell'Italia. Non sotto l'egida dell'Onu o della Nato, ma del marchio Ferrari, quel Cavallino Rampante che rappresenta una delle punte di diamante del Made in Italy e che forse e' il solo brand al mondo a poter realizzare un progetto del genere.
E' stato aperto ufficialmente alle 19 (le 17 in Italia) il Ferrari World di Abu Dhabi, il parco tematico che nasce da un'idea un po' visionaria ma diventata realta': una testa di ponte del Made in Italy nel Medio Oriente. E' situato sull'isola Yas, dove sono a termine investimenti per circa 40 miliardi di dollari. Per la verita' un lutto improvviso che ha colpito gli Emirati Arabi, la morte nella notte dello sceicco Saqr Al Qasimi, governatore di Ras Al Khaimah, ha trasformato l'evento: non piu' apertura al pubblico con fuochi artificiali, ma solo ai cronisti. Perche' il parco e l'annesso circuito di F1 in cui il 14 novembre si correra' l'ultimo Gp della stagione, quando si sapra' se sara' o meno Fernando Alonso il campione del mondo, e' un viaggio virtuale nel Belpaese: c'e' l'area Bella Italia, tre ristoranti (Mamma Rossella, in omaggio all'animatrice del Montana di Maranello, Il Cavallino, Il Podio), c'e' una Torre che fa precipitare gli avventurosi da 64 metri, la Fiorano Gt Challenge, una montagna russa in parallelo, c'e' quella piu' veloce del mondo, una sorta di F1 capace di 240 kmh, un viaggio in 4D (c'e' anche l'odore) in Ferrari, quello dentro un motore, otto simulatori di F1 e Gt, un Ferrari Store da 1.400 mq.
Il tutto in un'area da 86.000 mq, superficie calpestabile coperta pari a sette campi di calcio, con un tetto da 200.000 mq, alto 67 metri per 700 di diametro, con un logo Ferrari stampato che e' il piu' grande di sempre (sette campi di basket), sorretto da 12.370 tonnellate di acciaio (la Torre Eiffel ne pesa 'solo' 7.000), capace di accogliere 7.000 ospiti, con biglietti che si distinguono per altezza (sopra o sotto il metro e mezzo, gratis sotto i tre anni) e costi compresi tra 24 e 72 euro. Per la Ferrari e' una licenza: il parco e' di Aldar Properties, societa' immobiliare posseduta da Mubadala, partner e sponsor di Maranello e proprietaria del 5% Ferrari fino a quando di recente Fiat ha esercitato l'opzione call, ricomprando la quota per 122 milioni di euro, e gestito da Farah Leisure Parks Management in joint venture con Profun Management Group.
Insomma, il Cavallino non ci ha messo un euro, ma solo tempo, persone e idee: in cambio riceve un minimo garantito e una percentuale sugli utili che eccedano il minimo. L'idea venne anni fa a Montezemolo. Si era ipotizzato di realizzarla a Napoli, spunto' la California, sembro' prendere piede l'ipotesi di Dubai, poi nel novembre 2006 tutto si sposto' alla vicina Abu Dhabi dopo un incontro tra l'Avvocato e lo sceicco Hamed Bin Zayed Al Nahyan e il brillante Ad Khaldoon Al Mubarak. Oggi quella ''visione'' e' tangibile: l'apertura alla stampa generalista oggi, poi a quella sportiva e ai piloti in occasione del Gp, il 30 novembre l'inaugurazione ufficiale alla presenza della Famiglia reale e Montezemolo, il giorno dopo le Finali Mondiali a Valencia. ''Solo quattro anni fa era appena un progetto, un'idea, forse persino troppo ambiziosa ed ora e' diventata una fantastica realta''', e' la soddisfazione di Montezemolo nella nota in cui vengono ringraziate le decine di migliaia di persone impegnate nel progetto e si esprimono le condoglianze per il lutto che ha colpito gli Emirati. ''Abu Dhabi e' una grande citta' che guarda costantemente al futuro e noi tutti siamo molto orgogliosi dei nostri partner, che condividono con Ferrari la stessa passione, la stessa visione e la stessa volonta' di andare oltre - ha concluso - Questo Parco combina tradizione a tecnologie innovative, ed e' dedicato non solo ai tifosi Ferrari e a tutti agli appassionati delle vetture della Casa di Maranello, ma ad intere famiglie''.


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