Quickribbon Il crollo della Roma, botte e fischi. Ranieri: Non mollo!!

mercoledì 20 ottobre 2010

Il crollo della Roma, botte e fischi. Ranieri: Non mollo!!

Ha fatto bene chi è rimasto a casa o è andato al cinema. La Roma crolla anche in Champions League, rimette in corsa per il passaggio del turno il Basilea (era a zero punti) e incassa la sesta sconfitta in 11 partite stagionali. La qualificazione non è ancora perduta perché, in un girone qualitativamente molto basso, il Bayern si è staccato a 9 punti e a 3 c’è il grande mischione: Basilea, Cluj e Roma. Bisognerà vincere tra 15 giorni in Svizzera per avere concrete speranze, recuperando magari qualche assente (Vucinic, Menez, De Rossi, Julio Sergio e Adriano), ma soprattutto cambiando faccia, gioco e rapporti interni.
Claudio Ranieri, a fine gara, ha risposto così: «Non mi dimetto, non mollo. Se la squadra è con me? Penso di sì, ma, anche quando non è così, i giocatori non te lo dicono mai in faccia». Si parla di un vertice a Trigoria nelle prossime ore. L'impressione è che, fino alla gara di Basilea (3 novembre) e al derby (7 novembre) tutto resti congelato. Poi può succedere di tutto. La colpa, naturalmente, non è tutta di Ranieri, che nella stagione scorsa ha fatto un miracolo, sfiorando lo scudetto, però la squadra è allo sbando. Anche quando crea occasioni, come per 30’ nel secondo tempo, lo fa giocando più con il cuore che con gli schemi. La fase difensiva, poi, è diventata una barzelletta: con i 3 presi ieri dal Basilea i gol subìti sono 21, alla terrificante media di quasi 2 a partita. C’è un’attenuante per l’allenatore ed è l’emergenza infortuni. Ma non basta a spiegare tanta pochezza. Non c’è più molto credito neppure tra i tifosi che, ieri sera, dopo aver sostenuto la squadra per 95’, hanno contestato per la prima volta. Come è loro pieno diritto, nei dovuti modi. Confermati 10 uomini su 11 che avevano battuto il Genoa e lasciato incomprensibilmente in panchina Juan, il primo tempo della Roma è stato tatticamente imbarazzante.
Sul campo c’era il 4-4-2 più «lungo» dall’introduzione della regola del fuorigioco in poi. Totti e Borriello in avanti, a cercare l’azione in coppia, e poi un vuoto di idee, dove nessuno si muove senza palla. Il Basilea, tecnicamente scarso, era messo meglio in campo e con un’idea di gioco: Frei stazionava dietro la punta Streller, cercando di sfruttarne le «torri» di testa. Piano riuscito al 13’, quando Streller saltava sopra l’incerottato Burdisso e Mexes: Brighi non seguiva l’inserimento di Frei e il vecchio bucaniere segnava indisturbato da 20 metri. La Roma, più che squadra, era volontà. La classe di Totti inventava un assist per Borriello, al 21’, innescando il quinto gol stagionale del centravanti (3 in campionato e 2 in Champions). Ed era ancora il capitano, al 37’, a dare una scossa con un’azione personale: entrava in area e sfiorava il palo in diagonale. Fiammate. Il Basilea riprendeva il pallino del gioco e metteva paura. Al 39’ gol annullato a Frei per fuorigioco, al 43’ il raddoppio di Inkoom, completamente perso da Perrotta sulla fascia destra. Nella ripresa, conscio dei propri limiti, il Basilea arretrava troppo e, nonostante le urla dell’allenatore Fink, che chiedeva ai suoi di salire, lasciava troppo campo alla Roma. La sfortuna ci metteva la sua parte, quando Taddei colpiva un palo (68’) e in una serie di mischie in area dove i rimpalli non erano mai a favore dei giallorossi. Ma mancava lucidità e il terzo gol svizzero, con Cabral che passeggiava leggero tra quattro romanisti impalati, era il simbolo di una serata triste. Purtroppo, per i tifosi della Roma, come tante altre in questi ultimi due mesi.

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