Si torna a parlare della cessione della Roma. E ancora una volta si tratta di un investitore straniero. Viene dalla Germania, è la famiglia Flick, uno dei gruppi tedeschi più importanti, interessi in tutti i settori che potete immaginare, grandi collezionisti di arte, ma soprattutto ex azionisti di maggioranza della Mercedes-Daimler, dalla quale sono usciti con un un patrimonio colossale. La proprietà della Roma non fa trapelare nulla, i dirigenti, l’allenatore e i giocatori sono spiazzati. Neanche loro sono stati informati.LA SMENTITA DI IERI - L’unica informazione che trapela dalla proprietà è una smentita attraverso un comunicato, rispetto ai rumors cominciati a circolare nelle ultime ore. Il comunicato, obbligatorio per una società quotata in Borsa, ha pochi punti in comune con quelli diffusi ai tempi di Soros. Non si dice mai che la Roma non sia in vendita. Si smentiscono firme e tempi, non la trattativa: «Compagnia Italpetroli, nella sua qualità di controllante indiretta di A.S. Roma, congiuntamente a quest’ultima, precisa che non è stato sottoscritto alcun contratto, di qualsivoglia natura, avente ad oggetto la cessione della propria partecipazione in A.S.Roma, nè è stato versato alcun corrispettivo in collegamento con accordi aventi tale oggetto. In particolare, si precisa che del tutto fantasiose e prive di fondamento appaiono tanto la ricostruzione di una tempistica della cessione del pacchetto di maggioranza in collegamento con le iniziative e gli incontri istituzionali citati da un organo di stampa, quanto la richiamata presunta ”regia di Unicredit”» .
LE AMMISSIONI DI OGGI - La società As Roma e la controllante Italpetroli della famiglia Sensi ribadiscono che non è stato sottoscritto alcun contratto o concluso alcun accordo per la cessione del pacchetto della società calcistica e, in merito a quanto pubblicato oggi sulla stampa, di non conoscere «un interesse diretto della famiglia Flick» di imprenditori tedeschi. «I contatti attualmente in corso - si legge nella nota - con i soggetti che hanno manifestato il proprio interesse sono, allo stato attuale, in una fase di verifica dell'esistenza dei presupposti per poter valutare eventuali operazioni». Qualsiasi scelta dovesse essere assunta in futuro, precisa Italpetroli, «terrà debitamente conto, come sempre in passato, degli interessi di As Roma e dei soci di minoranza e che, in ogni caso, non si prevede un disimpegno della famiglia Sensi da As Roma».

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