Quickribbon L'avvocato Irti: «Non vogliono far comprare la Roma a persone oneste»

lunedì 29 giugno 2009

L'avvocato Irti: «Non vogliono far comprare la Roma a persone oneste»

La trattativa per l'acquisto della Roma, arrivata ad una situazione di stallo se non addirittura di rottura la scorsa settimana, è stato oggetto dell'intervista con Nicola Irti, legale del Fio Sports Group, ai microfoni di Sky Sport: «Noi abbiamo dato dimostrazione dei fondi per acquistare la Roma dalla famiglia Sensi». Il Fio Sports Group insieme con Vinicio Fioranelli rappresentano la cordata guidata dallo stesso Fioranelli, considerata «una società seria, serissima, operante nel mondo del calcio come primaria società mondiale. Punto e basta» ha dichiarato Irti.
LA TRATTATIVA - Il 25 giugno 2009 la Compagnia Italpetroli, controllante indiretta della Roma, aveva emesso un comunicato dove veniva interrotta ogni trattativa con il gruppo capeggiato da Vinicio Fioranelli. Il giorno dopo, nonostante ciò, Fioranelli in un'intervista al Corriere dello Sport esprimeva la sua volontà nel continuare a tentare la scalata alla Roma, dando come limite massimo alla chiusura dell'operazione 4-5 giorni: quindi, al massimo entro il 30 giugno. Irti, nelle dichiarazioni riferite da una nota di Sky Sport, ha fatto intendere di non comprendere il clima di diffidenza avvertito attorno all’iniziativa di Fioranelli. «Allora uno si domanda: da che cosa nascono queste diffidenze? Perché di diffidenze si parla», prosegue Irti: «Io faccio solo una domanda: dove c’è una differenza tra Unicredit e Mediobanca? Per me la risposta è chiara. Si ripete ancora una volta, ciò che è stato tante volte sulla piazza di Roma. Non faccio nomi.. Cirio. Un altro nome? Parmalat. Mediobanca ha dato l’asseveramento dei fondi». Irti, confermando che l’offerta del gruppo era di 201 milioni di euro per il 67 per cento delle quote azionarie del club, appartenenti alla Italpetroli, e altri 100 milioni per l’Opa finalizzata al controllo dell’intero pacchetto azionario, ha poi manifestato sospetti su possibili interessi legati al club della famiglia Sensi. «La Roma non la vogliono far comprare da persone oneste», ha affermato il legale, «che hanno lavorato tutta una vita per mettere da parte dei soldi, da persone che risolverebbero i problemi di altre persone, cioè la famiglia Sensi. A Roma si apre qualcosa di calcistico. Qualcosa che è normale sempre in questa città, quando è anormale tutto. La trasparenza in Italia non è mai stata un principio, è stata sempre un difetto». In conclusione Irti, auspicando che non si ripetano gli stessi errori che portarono alla fallimentare gestione Ciarrapico all’inizio degli anni ’90, ha augurato «la più grande fortuna, per ciò che è stato fatto, alla famiglia Sensi e a tutto il popolo giallorosso. Un popolo che merita una grande Roma. Una Roma che noi volevamo fare, vorremmo fare e che, fino all'ultimo, decideremo di fare».

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