MARONI ROBERTO: Condannato definitivamente a 4 mesi e 20 giorni di reclusione per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale ...Imputato a Verona come capo delle Camicie Verdi e con le accuse di attentato alla Costituzione e integrità allo Stato, e creazione di una struttura paramilitare fuorilegge.
giovedì 30 settembre 2010
Le Iene a Trigoria - De Rossi: «Lasciamo stà che è meglio»
Dopo Totti, ecco Menez, Cassetti, Cicinho e De Rossi. Seguendo l’esempio del loro capitano, i quattro giallorossi hanno risposto per le rime agli insulti del leader della Lega cogliendo al volo l’occasione offertagli dall’inviato delle Iene (la trasmissione condotta da Ilary Blasi con Luca e Paolo in onda su Italia Uno) che ieri mattina si è presentato a Trigoria (e non davanti al Parlamento dove pure deputati e senatori romani non mancano) per cogliere le loro reazioni. La cosa che più di tutte potrebbe colpire è che a rispondere per le rime a Bossi siano stati un francese, un brasiliano e un bresciano, che con Roma dovrebbero avere poco a che fare. Ma loro della Capitale si sono innamorati, vivendoci già da qualche anno e cogliendo quelle cose che il leader della Lega e i suoi fanno finta di non vedere. De Rossi, che di Roma è un simbolo, oltre che figlio, ha preferito tenere un profilo basso, visto che ogni volta che apre bocca - proprio come Totti - c’è chi ne approfitta per scatenare un putiferio. Quindi «è meglio che lasciamo sta’» e che a rispondere siano i compagni. Non prima però di aver aggiunto: «Se mi sento un porco? Molto, molto».
Nell’ordine: il primo a parlare al microfono dell’inviato Rosario Rosanova, nel servizio che è andato in onda ieri sera, è stato Jeremy Menez. Il francese è uno che, di solito, non ama rilasciare interviste ma stavolta, per difendere «la città che mi ha conquistato », come ha detto di recente, ha fatto un’eccezione: «Bossi? Non capisce un cazzo (testuale, ndr) e non gli rispondo. L’ha già fatto Totti, basta e avanza. Posso solo aggiungere che i romani sono brave persone ». Dall’attacco alla difesa: è il turno di Cicinho e Cassetti. Il brasiliano, dopo aver chiesto il significato della parola porci, replica: «Non può dire questo e deve stare zitto. Dovrebbe venire a vedere come è bella Roma, come sono calde e felici le persone, proprio come noi brasiliani. In questa città c’è bella gente». Cassetti, sorridendo, si ferma a parlare con la Iena Rosanova e spiega: «In teoria sarei padano e penso che Bossi dovrebbe stare più tempo a Roma, essendo parlamentare, quindi dovrebbe conoscere l’ambiente di questa città. Secondo me ha sbagliato in pieno. E ci penseranno i romani quando lo incontreranno per strada. Loro sono... Calorosi». E se lo dice lui, che è nato e cresciuto a Brescia, mica all’ombra del Colosseo o tra i vicoli di Trastevere, è tutto dire...
Per Totti e per tutti
"Mi sfottono per l’accento, per i modi, per qualche parolaccia. Sono un coatto, un ignorante, un burino. Forse dispiace che un giocatore importante stia a Roma e non altrove. Il potere del calcio non è un’esclusiva del Nord, ma la musica è sempre la stessa: noi romani siamo viziati, pigri, prepotenti. La pensino come vogliono, io sono nato romano e romanista. E così morirò. "
Francesco Totti
mercoledì 29 settembre 2010
La Roma batte il Cluj 2-1 e Ranieri risponde a Bossi
Tre punti, un gol fantastico di Borriello e la sofferenza nel finale di gara. La Roma porta a casa il primo successo in Champions League superando per 2-1 i romani del Cluj e si mette nella scia del Bayern Monaco capolista a punteggio pieno del girone. E il presidente e il tecnico giallorossi ne approfittano per rispondere all'uscita del leader della Lega Umberto Bossi sulla sigla SPQR. "Spero sia stata solo una battuta infelice. Io comunque sono fiera di essere romana e ovviamente rimango delusa e dispiaciuta da queste parole", dice Rosella Sensi. Di stampo decisamente più 'maschile' la risposta di Claudio Ranieri: "Una volta Bossi mi era simpatico perché diceva sempre che ce l'aveva duro, ora non lo può più dire, quindi lasciamo perdere", ha dichiarato il mister dei giallorossi ai microfoni di Rai Sport.
Tornando alla partita "era importante vincere e conquistare i tre punti. Il merito è di tutta la squadra che ancora una volta ha dimostrato di essere un grande gruppo - ha detto Rosella Sensi, a caldo nel dopo gara - C'è grande soddisfazione per il risultato, la Roma ha dimostrato di non essere quella vista ad inizio stagione". Menzione speciale, poi, per Borriello e Adriano: "Marco ha fatto un gol strepitoso e anche Adriano ha giocato bene, sta tornando il giocatore che conoscevamo. La musichetta della Champions League? Speriamo di sentirla ancora a lungo".
Per niente dispiaciuto, dal risultato della partita, il tecnico della Roma, Claudio Ranieri: "Abbiamo sofferto solo negli ultimi minuti. Il Cluj ha fatto una grande azione nel primo tempo con Traorè, molto bravo, che non ha messo in mezzo quel pallone colpendo la traversa e ci ha graziato, ma siamo stati attenti ai loro contropiedi. La squadra ha lottato ed è arrivata un'altra vittoria dopo quella fondamentale contro l'Inter". "Adriano? L'ho messo perché dovevamo essere più concreti, facevamo girare molto palla ma avevamo bisogno di dare sostanza - l'analisi tattica del tecnico giallorosso - Dovevamo essere più compatti, ma ci aspettavamo di soffrire contro queste squadre che si schierano tutte dietro. Qui devi fare la partita, loro avevano vinto la prima gara giocando in contropiede, noi sapevamo cosa dovevamo fare ed era in preventivo questo genere di partita. Siamo stati rapidi nel girare palla e dovevamo aprirci ma, se non avessero segnato su palla inattiva, avremmo dominato fino alla fine: il loro gol ci ha fatto tremare".
Tra i più soddisfatti per il successo anche Borriello, autore del raddoppio dopo la rete di Mexes: "Il mio gol è stato importantissimo perchè ci ha permesso di conquistare i primi tre punti. Abbiamo rischiato qualcosa in difesa ma abbiamo portato a casa il risultato. Ora cercheremo di migliorare le cose che non sono andate bene stasera. Finalmente guariti? No, non si può dire niente ancora, ci riprenderemo se continueremo a giocare con questa tenacia".
Amareggiato per il ko subito all'Olimpico il tecnico del Cluj, Sorin Cartu: "Se Traorè avesse segnato in almeno una delle due occasioni in cui ha colpito il palo la gara sarebbe cambiata. La Roma avrebbe avuto maggiore pressione addosso. Purtroppo - è l'ammissione dell'allenatore romeno - in Champions League hai delle occasioni come le nostre non le puoi sbagliare. Comunque avremmo meritato di più, il pareggio sarebbe stato più giusto. Sono felice di come abbiamo giocato ma amareggiato per il risultato finale".
martedì 28 settembre 2010
Vista da me: "Mexes...Orgoglio Romano"
Nella reazione di Phil c'è tutta la rabbia dei tifosi, lui ci rapprensenta in pieno!!
Comunicato Ultras Lazio Curva Nord
QUANDO ABBIAMO DECISO DI TORNARE IN CURVA, LO ABBIAMO FATTO PROPRIO PERCHE' ERA IN MANO A PERSONE INDEGNE,CHE STAVANO MACCHIANDO L'ONORE CHE CI HA SEMPRE CONTRADDISTINTO.SIAMO TORNATI MOSTRANDO FIERI I NOSTRI VOLTI E NESSUNO HA AVUTO IL CORAGGIO DI ESPORSI O DI ESPORRE IL SIMBOLO "IRRIDUCIBILI".
HANNO ATTESO, COME SCIACALLI, IL MOMENTO GIUSTO PER RIAFFACCIARSI IN CURVA NORD CON LO STENDARDO "IRR" ED ERGERSI A "CAPiPOPOLO" SOLO PER ASSICURARSI LA SIMPATIA DI CHI CI CRITICA. NOI ABBIAMO FATTO DELLA COERENZA E DELLA FEDELTA' AI NOSTRI IDEALI IL PUNTO DI FORZA DI UNA BATTAGLIA SACROSANTA QUALE E' QUELLA CONTRO LA TESSERA DEL TIFOSO. COLORO CHE SI SONO FATTI FORZA DELL' ASSENZA DEGLI ULTRAS LAZIALI, IN UN MOMENTO DI FERMA PROTESTA CONTRO QUESTO PROVVEDIMENTO, PER RIFARSI VIVI E SODDISFARE I PROPRI INTERESSI ECONOMICI, SARANNO GIUDICATI PER IL LORO GESTO DAGLI ULTRAS DI TUTTA ITALIA. NOI ANDIAMO AVANTI PER LA NOSTRA STRADA, CONVINTI CHE L'UNICO MODO PER COMBATTERE VERAMENTE CONTRO LA TDT, CHE PRIVA GLI ULTRAS DELLE PROPRIE IRRINUNCIABILI LIBERTA', SIA QUELLO DI NON ENTRARE ALLO STADIO. A QUESTI FINTI ULTRAS DICIAMO SEMPLICEMENTE CHE QUANDO LA TDT SPARIRA', NOI TORNEREMO AL NOSTRO POSTO, ALLA GUIDA DELLA CURVA NORD!!!
Ultras Lazio Curva Nord
Thunderbolt «Combatterò sempre per voi»
«Non so come rigraziare i tifosi della Roma. Il loro supporto è stato fantastico. Mi hanno aiutato a capire ancora di più come superare questo ostacolo». Sul suo blog, John Arne Riise minimizza così l’infortunio, la commozione cerebrale, il trauma che il 6 ottobre rischiava di compromettergli la vita.
Altro che la carriera. Il regalo di compleanno, 30 anni freschi freschi, il Vichingo gialloroscio, se l’è fatto da solo. Ha compiuto gli anni un giorno prima del ritorno in campo con l’Inter e tre prima di Totti. Dell’uomo che lui considera più di un compagno di squadra. Più di un capitano. Più di tutto. «Francesco ha una tecnica incredibile. È un campione vero...». Estate del 2008, Thunderbolt era appena arrivato a Trigoria. Vide Totti allenarsi, sgranò gli occhi, commentò: «Mai visto uno più forte». Si stupiva, John Arne. E si stupiscono adesso i romanisti. Diciannove giorni dopo la capocciata in allenamento con la nazionale, il norvegese ha indossato il casco e ha chiesto a Ranieri il permesso di caricare a testa bassa undici divise nerazzurre.
«Ero emozionato prima della partita. Sapevo - racconta - di essere pronto fisicamente, ma non mi ero allenato molto con la squadra. Ho iniziato bene, ho ingranato subito in difesa e dopo anche in attacco. Ho fatto un giro di campo, alla fine, per ringraziare il pubblico. Sono stati fantastici»
Oè, oè, oè, oè, Riise, Riise! Il boato si è alzato all’improvviso dopo un tacco smarcante in fase difensiva. Per la serie: Maldini chi? La Sud è impazzita. È amore vero, caro John Arne. Ma lui lo sa bene. Tanto che dice:
«L’accoglienza allo stadio è stata tremenda. Non so come ringraziare abbastanza i romanisti»
Riise si rivolge direttamente a loro: «Mi avete reso la serata molto più facile e combatterò sempre per voi». Il terzino ha altre due dediche: «Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare il nostro dottore Luca Pengue, che ha fatto di tutto per farmi essere pronto per questa partita e mister Ranieri, che mi ha dato fiducia così presto. Significa che crede molto in me». Riise si coccola la Roma:
«Abbiamo disputato un’ottima gara. Eravamo allegri e rilassati negli spogliatoi dopo la partita. Dopo un lento avvio di stagione, eravamo sotto pressione. E che emozione quando Mirko ha segnato il gol-partita nel recupero! Adesso guardiamo avanti. Avevamo bisogno di questa vittoria, ora pensiamo al Cluj. Abbiamo già iniziato a concentrarci...»
lunedì 27 settembre 2010
"...due regalini ora vorrei farli anch'io!"
Francesco Totti, attraverso il suo sito ufficiale, con la sua consueta ironia fa due 'regalini' speciali, impacchetatti e infiocchettati a Umberto Bossi, leader del Carroccio, e Paolo Di Canio, opinionista televisivo: "Nel giorno della mia festa di compleanno ho ricevuto tanti regali e pensieri.... e dunque, due regalini ora vorrei farli anch'io.
Il primo a Bossi: lo ammiro per la sua personalità e spero che ne dia prova facendo questi bei discorsi su Roma e i romani anche sotto al Colosseo o davanti alla Curva Sud.
Per Di Canio: lo capisco, per dare un senso al suo cachet televisivo e farsi notare deve per forza parlare di me, lui d'altra parte è un esperto di bandiere, ne ha sventolate tante nella sua breve carriera... e soprattutto che bandiere!"
AUGURI CAPITA'!!
...sono fortunato...sono veramente stato fortunato a vedere tutto il cammino di Francesco Totti....non è esistito ne esisterà mai un giocatore paragonabile a lui sia in campo che fuori!!! Per lui la Roma è una seconda pelle!!!! Lui è l'Ultras che porta il 10 sulle spalle!! auguri Capità!
domenica 26 settembre 2010
F. Totti: “Totti non dev’essere un problema per la Roma. Io vivo per la Roma”
"Domani festeggerò il mio compleanno ed è bello poterlo fare col pensiero della vittoria ottenuta con l’Inter. Sinceramente per l’occasione mi sarebbe piaciuto siglare un gol personale ma il miglior regalo ieri ce lo ha fatto Mirko: la sua rete ha portato un successo importantissimo che ci fa tornare finalmente a pensare positivo. Può essere una svolta!!!
Spero di festeggiare ancora molti altri compleanni indossando questa maglia che amo così tanto. Perchè Totti non è mai stato, non è e non dovrà mai essere un problema per la Roma.
Io vivo per la Roma."
Biaggi vince il mondiale Superbike
Max Biaggi su Aprilia si e' laureato campione mondiale della Superbike, primo italiano a vincere il titolo iridato nelle derivate di serie. Il pilota romano ha vinto il titolo al Gp di Imola grazie al ritiro per un guasto meccanico sulla Suzuki del britannico Leon Haslam, l'unico che in classifica generale potesse ancora insidiare il primo posto di Biaggi. A Imola doppietta di Carlos Checa, mentre Biaggi in gara 2 e' arrivato quinto.
Alonso domina il Gp notturno a Singapore

- L'ORDINE DI ARRIVO:
1. Fernando Alonso (Spa/Ferrari) 309,316 km in 1h57'53"579 (media: 157,422 km/h)
2. Sebastian Vettel (Ger/Red Bull-Renault) a 0"293
3. Mark Webber (Aus/Red Bull-Renault) 29"141
4. Jenson Button (Gbr/McLaren-Mercedes) 30"384
5. Nico Rosberg (Ger/Mercedes) 49"394
6. Rubens Barrichello (Bra/Williams-Cosworth) 56"101
7. Robert Kubica (Pol/Renault) 1'26"559
8. Adrian Sutil (Ger/Force India-Mercedes) 1'52"416
9. Nico Hülkenberg (Ger/Williams-Cosworth) 1'52"791
10. Felipe Massa (Bra/Ferrari) 1'53"297
- CLASSIFICA MONDIALE PILOTI:
1. Mark Webber (Aus) 202 punti
2. Fernando Alonso (Spa) 191
3. Lewis Hamilton (Gbr) 182
4. Sebastian Vettel (Ger) 181
5. Jenson Button (Gbr) 177
6. Felipe Massa (Bra) 125
- CLASSIFICA COSTRUTTORI:
1. Red Bull 383 punti
2. McLaren 359
3. Ferrari 316
4. Mercedes GP 168
5. Renault 133

Amaro Montenegro
La partita l'ha decisa lui: Mirko Vucinic. Finalmente è tornato. Il Montenegrino si è ripreso la sua Roma, dopo quello ch'è sembrato essere un infinito periodo d'assenza. Entra lentamente, con la tranquillità che lo contraddistingue. Entra al posto di un Totti stanchissimo e delusissimo. Voleva segnare, nemmeno ha aspettato in panchina. Non è stato un bel gesto, ma a farlo sorridere ci ha pensato Mirko Vucinic, con un gol al 92' che rimarrà per sempre nei cuori dei tifosi della Roma. Mancava lui, mancava il Genio. Menez ha aperto la strada e Vucinic ha bucato l'Inter alla sua maniera, con un gol stupendo. Fosse stato facile, avrebbe sbagliato di proposito, credo. Lui è così. Infinitamente importante. Mancavano Riise, Vucinic, il vero Juan ed uno straordinario Menez alla Roma. Son tornati. Benitez ha mostrato i suoi limiti, l'Inter pure. La Roma si è rialzata ed ora hanno già paura di noi. Già parlano di arbitraggio favorevole ai giallorossi. Assurdo, veramente assurdo. Abbiamo dominato tutta la partita, li abbiamo chiusi nella loro metà campo. Juan e Burdisso hanno completamente annullato Eto'o, Sneijder, Milito, Coutinho e Pandev. Riise si è ripreso la sua fascia e Cassetti ha lanciato un segnale ai suoi detrattori. La Roma sta guarendo, non è guarita...ma sta guarendo. E come fossimo in guerra, ci vuole qualcosa di "forte"...prendiamo un bicchierino e brindiamo alla Roma: Amaro Montenegro, sapore vero.
il goal di Mirko commentato da Carlo Zampa
sabato 25 settembre 2010
la Roma prmavera passeggia 4-0 sul Crotone.
La primavera giallorossa riceve oggi il Crotone al "Fulvio Bernardini". De Rossi conferma il 4-2-3-1 con Montini riferimento offensivo, sostenuto dal trio Dieme-Ciceretti-Caprari. Dall'altra parte il tecnico dei rossoazzurri sceglie il tridente con Donato, Grana, Broso. Parte subito forte la Roma che al 10' guadagna un calcio di rigore per l'atterramento di Montini. Dal dischetto va Florenzi che spiazza il portiere e sblocca l'incontro. Partita in salita per gli ospiti che due minuti dopo subiscono anche il raddoppio giallorosso con il gol di Dieme a conclusione di un'azione personale. La squadra capitolina legittima il vantaggio continuando il forcing e sfiorando in almeno due occasione la terza rete. Alla fine della prima frazione è 2-0 per la Roma.
La ripresa si apre sulla stessa falsariga del primo tempo: Roma in avanti alla ricerca del terzo gol con il Crotone chiuso nella propria metà campo. Dopo 11 minuti arriva il tris di Viviani, ma viene annullato per fuorigioco del centrocampista giallorosso. La Roma non si scompone e il minuto dopo realizza il 3-0 con Florenzi che batte Cudavini dopo uno scambio con Montini. Negli ultimi minuti (42') c'è spazio anche per la rete del 4-0 firmata Viviani. Al termine della sfida arrivano anche le dichiarazioni di Florenzi, mattatore dell'incontro, a Roma Channel: "Oggi abbiamo fatto una bellissima partita, senza individualismi, è andato tutto bene. Loro sono molto fisici, sono venuti a difenderci ma noi abbiamo fatto una grande gara. Sono contento di aver segnato anche su rigore, dopo l'ultimo episodio non felice. I giocatori nuovi di quest'anno sono molto tecnici e si sono subito amalgamati con noi della 'vecchia guardia'. Siamo dispiaciuti per la partita di Palermo, nella quale abbiamo creato 6-7 occasioni nitide senza riuscire a sfruttarle. La Reggina? All'andata abbiamo vinto 2-0 ma dobbiamo ripartire come fossimo sullo 0-0". Mister De Rossi: "La squadra è entrata subito in campo con la giusta concentrazione, poi abbiamo raddoppiato. Abbiamo subìto un pochino poi la reazione degli avversari, hanno un paio di giocatori molto tecnici e molta forza fisica. La squadra comunque ha meritato e abbiamo subìto solo a fine primo tempo. Poco cinici? Tecnicamente sono molto pronti i ragazzi, creiamo tanto ma è difficile concretizzare tutto, Oggi per esempio abbiamo fatto quattro gol. Palermo? Non l'abbiamo ancora digerita, la squadra ha fatto la più bella partita della stagione lì. Peccato, consideriamo che c'era anche tutto il pubblico, lo staff, il ritorno di Miccoli ma nonostante ciò abbiamo fatto una grande gara. Oggi abbiamo fatto un'ottima partita, lo ripeto, contro una formazione molto fisica, sono stati molto agguerriti. In Coppa Italia ora affronteremo una squadra contro cui abbiamo vinto 2-0 all'andata ma non per quetso dobbiamo stare tranquilli. Ci hanno pressato molto all'andata, sono stati molto bravi e lì i ragazzi sono stati molto bravi a saper soffrire e correre bene nella fase di non possesso palla"
Il tabellino dell'incontro:Roma (4-2-3-1): Pigliacelli; Caratelli, Antei, Carboni, Frascatore; Viviani, Florenzi; Caprari, Ciciretti, Dieme; Montini. A disp.: Proietti Barba, Orchi, Falasca, Verre, Politano, Leonardi. All. De Rossi
Crotone ( 4-3-3): Cudavini; Martucci, Venneri, Gallotto, Malerba; Errigo, Fiorentino, Lo Monaco; Donato, Grana, Broso. A disp: Perini, Gori, De Maio, Principe, Berlingeri, Liotti, Mauro. All. Galluzzo.
Stasera pensa al nemico, Roma
Stasera pensa al nemico, Roma. Non l’Inter, intesa come la fortissima squadra da affrontare: quello è l’avversario, battibile come tutti gli avversari del mondo, quando le motivazioni riescono a fare la differenza.
Il nemico è un’altra cosa, è un esercito variegato e multiforme, che urla e strepita con la voce stridula di opinionisti televisivi carichi di livore e di preconcetti, ad esempio; dei loro commentini a mezza bocca mentre parla un nostro dirigente esasperato, delle loro puntualizzazioni che trasudano ostilità.
Oppure, il nemico si veste da arbitro, un arbitro incapace persino di danneggiarci con un minimo di pudore, di preoccuparsi quantomeno di salvare la faccia al sopruso. Se penserai, come sono sicuro che tu stia già facendo, a tutti quelli che hanno riso di scherno e motteggiato le tue lacrime di mercoledì sera, che neppure di fronte all’evidenza di uno scandalo più nitido dei rigori su Borriello hanno saputo ammettere da che parte stesse la ragione, che hanno preferito irridere un tuo giocatore e i suoi sforzi di tornare competitivo, allora non avrai alcuna remora, Roma, nel cercare il massimo di giusta cattiveria da profondere per ricacciare in gola a chi ti manca di rispetto tutti gli insulti che ti tocca digerire, a volte pure con troppa signorilità, secondo me. Pensa alla voce accorata della tua Presidente, al suo parlare non da presidente ma da tifosa con la voce rotta; agli eroici che ti hanno seguito fino a Brescia e sono riusciti a non farsi sovrastare dal coro "Lega, Lega!" che è già di per sé un simulacro di invidia secolare nei confronti della città e di quell’identità che nessuno meglio di te rappresenta. Altro non ho da dirti, se non che non vedo l’ora di vederti sbucare dal sottopassaggio, tra qualche ora di passione.
"Stasera pensa al nemico, Roma."
venerdì 24 settembre 2010
Roma, Montali: "Adiremo le vie legali"
La Roma non ci sta. Dopo la serie di errori commessi da parte del sig. Russo durante il match di ieri sera tra il Brescia e la squadra di Ranieri, la squalifica di tre giornate inflitta a Philippe Mexes, per gli atteggiamenti aggressivi ed offensivi nei confronti di un assistente di Russo e del quarto uomo, l'ammenda comminata a Perrotta per aver dato un pugno ad una porta dello spogliatoio, l'ammonizione con diffida e l'ammenda di 3000 euro a Gian Paolo Montali per essere, al termine del primo tempo, entrato negli spogliatoi senza autorizzazione e per aver contestato l'operato arbitrale rivolgendo al Direttore di gara espressioni irrispettose e l'inibizione a Daniele Pradé, la società giallorossa ha annunciato, tramite le parole dello stesso Montali rilasciate ai microfoni di romanews.eu, che ricorrerà alle vie legali: "Stiamo lavorando con i nostri avvocati per tutelarci...".
giovedì 23 settembre 2010
Mexes...uno di noi!!
Gli spogliatoi del Rigamonti sono deserti, l’urlo di Mexes è un boato che squarcia il silenzio: «Ho preso la palla e fuori! Cazzo!». E’ un fiume in piena, Philippe. Si slaccia i capelli, allontana Menez che si è già fatto la doccia e cerca di calmarlo, prende a calci qualcosa che gli capita lì per caso, sbatte la porta e si chiude il mondo (il suo mondo, che sembra essergli crollato addosso) dietro le spalle. E piange. E si sente pure con la porta chiusa. Piange a dirotto, sembra non fermarsi mai. Impreca in francese, ma non c’è bisogno di un traduttore per capirlo. Qualche minuto dopo sono le lacrime di Julio Sergio a bagnare una serata nata male e finita peggio per la Roma. Sono due facce della stessa medaglia: tanto Mexes urla negli spogliatoi, tanto il portiere è silenzioso appoggiato al palo sotto la Nord bresciana che lo insulta, con la gamba che fa un male cane e il cuore che, forse, sta anche peggio. Non era, invece, la prima volta per Mexes: l’ultima era stata il 25 aprile, il pianto dopo Roma-Sampdoria divenne il simbolo dello scudetto sfumato e legò, ancora di più, il giocatore ai suoi tifosi. Ieri sera gli occhi lucidi del difensore francese erano accecati dalla rabbia per un rigore e un’espulsione che riteneva ingiusta: prima se l’è presa col guardalinee, poi col quarto uomo e con la protezione di gomma di una telecamera. Presa a calci, pure quella. Avrebbe distrutto tutto, Philippe, e anche per quello – dopo – piangeva: perché all’espulsione e al rigore ha aggiunto anche la frustrazione per la reazione avuta in mondovisione. La peggiore da quando indossa la maglia della Roma, secondo qualcuno. La più spontanea, secondo qualcun altro.
Il cartellino rosso l’aveva visto già altre volte, con quella di ieri sette in sei anni di Serie A. La prima, la più celebre, ci fu però in Champions League, il 15 settembre 2004, partita contro la Dinamo Kiev e monetina di Frisk. Da quel momento, solo nel 2006-2007 ha concluso il campionato senza essere espulso e questo deve far riflettere. Ci penserà su Philippe in questi giorni. Quando c’è stato bisogno di ammettere di aver sbagliato l’ha fatto e si è assunto le sue responsabilità, stavolta sarà diverso. Chiederà scusa per la reazione, parlerà con Ranieri, coi dirigenti, coi compagni soprattutto, che non lo lasceranno solo un attimo. Non l’hanno fatto ieri e l’hanno abbracciato. Non lo faranno mai perché Philippe è uno di loro. Bastava vedere certi sguardi al rientro negli spogliatoi per capirlo.
il momento difficile nelle lacrine di Julio Sergio
La Roma perde anche a Brescia tornando a casa con zero punti, un espulso (Mexes) e tante recriminazioni per un arbitraggio non all'altezza.
Non all'altezza tanto nei semplici falli da gioco quanto negli episodi importanti che hanno determinato l'incontro. Ad una Roma in difficoltà di gioco, di idee e di fortuna, mancava solamente un arbitraggio come quello di stasera per chiudere il cerchio. Curioso il modo con cui il signor Russo di Avellino ha ignorato per tutta la gara Marco Borriello, con l'ex milanista esaurito dall'estenuante serie di falli subìti e non ravvisati dall'arbitro.
Priva di molti assenti (Totti e De Rossi su tutti), la squadra di Ranieri si è presentata al Rigamonti con il 4-2-3-1 con Rosi e Cassetti sulle fasce e la coppia Juan-Mexes in mezzo.
A centrocampo, Brighi si è posizionato accanto a Pizarro mentre Menez, Perrotta e Vucinic hanno giocato dietro a Marco Borriello, come al solito tra i migliori. Brutta la prestazione del montenegrino, al rientro dall'infortunio patito in Nazionale.
Vucinic è parso abulico e mai nel vivo del gioco, accentrandosi troppo e aiutando poco in fase difensiva. Dall'altra parte, Menez ha avuto qualche buono spunto, dando l'impressione di essere tra i pochi a saltare l'uomo e a poter creare qualcosa.
Il francese è poi uscito tra primo e secondo tempo per far spazio ad Adriano. La mossa della disperazione è arrivata al quarto d'ora della ripresa, quando Ranieri ha buttato dentro anche Baptista per Vucinic. Potendo gestire una situazione di vantaggio, il Brescia si è chiuso molto bene dietro concedendo alla Roma solo qualche tiro da fuori, con Borriello bravo in mischia a siglare il gol della bandiera. L'ex attaccante del Milan ha recriminato per almeno 3 interventi sospetti, nei suoi confronti, in area bresciana.
Nella ripresa è apparso addirittura netto il fallo di mano di un bresciano nella propria area di rigore, con Russo indifferente di fronte alle vibranti proteste della Roma. Poco prima, lo stesso Russo aveva assegnato un calcio di rigore alla formazione locale per un fallo di Mexes, forse sulla linea dell'area. Il difensore della Nazionale transalpina tra l'altro sembra prendere il pallone. Espulso il francese per doppia ammonizione, i giallorossi sono rimasti in dieci tirando fuori tutta la rabbia accumulata. Ne è venuta fuori una partita dettata con confusione dalla Roma, con il Brescia tutto rintanato nella propria metà campo fino al fischio finale. Non ne va bene una ai giallorossi: poiché i capitolini avevano finito le sostituzioni, negli ultimi minuti Julio Sergio è stato costretto a rimanere in campo nonostante l'infortunio alla caviglia destra. Il brasiliano tiene duro con le lacrime agli occhi per il dolore fino alla fine.
mercoledì 22 settembre 2010
Byron Moreno, ex arbitro, arrestato con 6 chili di eroina
Sei chili di eroina nascosti in piccoli pacchetti di lycra attaccati allo stomaco e sulle gambe. Lo hanno arrestato così, in flagranza di reato, Byron Moreno, l'ex arbitro ecuadoregno e attuale commentatore sportivo, grande protagonista dell'eliminazione della nazionale italiana di calcio ai mondiali di Corea e Giappone del 2002. Traffico di droga: è questa l'accusa formulata ieri dal giudice di New York contro Moreno, arrestato dopo un banale controllo all'aeroporto John F. Kennedy. Moreno era arrivato a New York con un volo commerciale proveniente dall'Ecuador. Durante un'ispezione di routine da parte delle autorità della dogana, l'ex arbitro era apparso "visibilmente nervoso". E questo ha ovviamente insospettito gli agenti, che hanno "trovato degli oggetti duri attaccati allo stomaco e alle gambe". Droga nelle mutande. Eroina, per l'esattezza, uno stupefacente molto diffuso nel suo paese. L'ex arbitro è diventato tristemente noto in Italia, perché indicato come principale responsabile dell'eliminazione della selezione azzurra di calcio al mondiale del 2002. Moreno arbitrò l'ottavo di finale tra l'Italia e la Corea del Sud e fu protagonista di una serie di decisioni molto contestate, come un generoso rigore concesso ai padroni di casa, l'espulsione di Francesco Totti e il gol annullato a Damiano Tommasi.
martedì 21 settembre 2010
La meta più bella: scavalca il difensore con un salto
E' diventata un cult anche sul web l'impresa di Ashely Lowery, il giocatore di football americano della squadra giovanile dei White County Warriors che regala un touchdown dopo aver superato un avversario con un balzo spettacolare.
Brasile, crolla la tribuna al Gp: 111 feriti, 22 gravi
E' successo nello stato meridionale di Paranà, sul circuito di Quatro Pontes durante una corsa automobilistica: al momento dell'incidente almeno 500 spettatori sedevano nella parte della tribuna crollata. Secondo le autorità, all'origine del crollo ci sarebbero dei difetti strutturali. Sull'incidente è stata aperta un'inchiesta.
“COESIONE”… in Curva, termine ignoto!

I motivi per colpa dei quali i “ragazzi” si sono trasformati in brutte copie dei pazienti dei peggiori istituti fisioterapici dell’impero Angelucci è ignoto, Scotland Yard sta tutt’ora indagando. Sebbene non sia proprio tra le sue priorità perché, capirete, hanno altro a cui pensare i nostri amici inglesotti, a cominciare dall’arresto di arabi a caso per rendere più emozionante la visita su suolo inglese del Papa. Sembra una digressione, invece ne parlo perché il Papa è pur sempre un grande tifoso della “Maggica”.
Tornando agli accadimenti di ieri infatti, ognuno in Curva aveva la sua ricetta per curare la squadra. Tra le più gettonate restava quella che molti ritengono buona per tutte le stagioni: Rosella Sensi Bla Bla Bla. Senza ricordarsi che Rosella Sensi ormai conta come il due di coppe quando briscola è bastoni; d’altronde alla Roma non se la filavano prima, figurarsi adesso con un cartello “Vendesi” al collo. Al secondo posto, l’allontanamento di Ranieri, con molti che sostenevano che le sparate del Sor Claudio lo avevano automaticamente messo in un angolo… o faceva risultato con una prova convincente oppure la gente si sarebbe cominciata a chiedere quand’era stata l’ultima volta in cui Ranieri si era dato una controllata alle parti basse. Un terzo polo era per l’immobilismo, da sempre scelta preferita del popolo italico, convinto che la stagione si raddrizzerà da sola grazie all’intervento della Mano Invisibile di Adam Smith, che stesse vivendo solo un brutto incubo dovuto al penetrante fumo di Hashish presente in Curva e che presto si sarebbe svegliato all’interno del secondo anello del Bernabeu al 70’ di Real Madrid – Roma, quarti di finale di Champions League, con la Roma in vantaggio per 3 a 0. Un ultimo gruppetto ce l’aveva con i giocatori, con i più meschini a prendersela con il Capitano, bersaglio di facili critiche dovute all’età del nostro simpatico nonnetto, molti con Perrotta, Mexes, Menez, Pizarro e De Rossi, effettivamente irriconoscibili, pochi con il malcapitato Rosi e uno, vi giuro, l’ho sentito con le mie orecchie, con Juan. L’unica spiegazione plausibile che mi è venuta in mente è che il nostro collega romanista in passato avesse avuto un diverbio per un parcheggio con il brasiliano. L’unico esente da critiche il neo arrivato Borriello (“e vurria vedè!”), direbbero a casa sua. Degni di nota anche gli insulti a Di Vaio (perché ex laziale), a Malesani (perché protagonista in passato di atteggiamenti obiettivamenti un poco st***zi), Paponi (più per paura che per altro) e Rubin (perché tutti volevano almeno una doppietta).
Un peccato, perché dopo una mattinata un po’ incerta il tempo era migliorato notevolmente, gran parte dei gruppi organizzati avevano pensato di lasciare ad altri gli spalti della Sud, molta meno gente inveiva contro la AS Roma Club Privilege Visa Electron, anche se quel “tifoso tesserato porti male!” proprio non mi va giù, soprattutto se cantato sorridendo dopo il 2 a 2 del Bologna. Ho avuto seriamente la tentazione di andare a roteare la mia ascia da battaglia di plastica comprata l’ultima volta che sono andato a una festa in maschera travestito da Conan, ma poi ho pensato a voi cari lettori, che avreste perso una testimonianza così preziosa di questa giornata indimenticabile. Da morire dal ridere poi, i capannelli di energumeni misti a smilzi assoggettati (fighissimo, sembrano coppie sadomaso con i ruoli padroni-schiavi) per la maggior parte nascosti dietro a magliette nere con scritte improbabili e occhiali scuri che urlavano a squarciagola “Tesserato, tifo più di te!”… ero tentato di chiedergli se fossero a conoscenza del risultato finale ma anche lì ho deciso di desistere perché un mio amico mi ha ricordato che questi simpaticoni parlano solo con l’antico linguaggio delle mani.
lunedì 20 settembre 2010
Non fateci perdere la pazienza
I fantasmi del passato riemergono come ogni anno,in periodi diversi della stagione, e ci dimostrano come la nostra Roma sia sempre la stessa.

Ancora una vittoria mancata!!
Partita in pugno sul 2-0. Poi il crollo ed il pareggio. Roma -Bologna 2 -2
Perchè questa felssione nel finale?
"La flessione può essere dovuta anche al fatto delle molte sostituzioni dovute agli infortuni, per cui ho anticipato i cambi. Sapevamo che avevamo giocato in settimana, per cui la squadra a parità sarebbe scesa, mentre il Bologna sarebbe rimasto sempre in partita. Dovevamo essere più sereni con un vantaggio di 2-0, gestire meglio il possesso di palla e essere meno impulsivi con la voglia di fare il terzo gol che abbiamo sbagliato prendendo il palo.Non gira. Dobbiamo restare sereni, tranquilli, recuperare gli infortunati e poi ripartiremo"
C'è qualcosa che non funziona nella difesa che è stato il punto di forza della passata stagione? Sono 12 i gol subiti in cinque partite...
"Quando tu parti e sai che hai una difesa che è stata la seconda o terza meno battuta dello scorso campionato, vorresti migliorarti. Questa è l'intenzione di ogni allenatore. Non ci stiamo riuscendo vuoi perchè non stanno giocando quelli dell'anno scorso, vuoi perchè non siamo così attenti perchè l'altra settimana abbiamo preso tre gol a Cagliari su palle inattive. Per cui un attimino di concentrazione e determinazione e poi se non prendi fiducia le cose non sembrano così semplici. L'avevo detto alla fine del primo tempo "abbiamo fatto la cosa più difficile, fare gol, ora facciamo correre la palla perchè non si stanca e non suda" un conto è dirlo un altro farlo"
Si può continuare con Menez dietro Totti e Borriello visti i risultati?
"Mi piace quando si parla di tattica, visto che in settimana mi hanno accusato di aver giocato in difesa e di non aver fatto giocare Menez, per cui mi piace quando si parla di calcio perchè sono sempre pronto e sempre disponibile, lo sapete. E' vero abbiamo delle difficoltà, ma parlando con la squadra mi hanno fatto capire che vogliono continuare in questa maniera, in questa direzione. Poi certo sta a me prendere i giusti accorgimenti. Poi un contro è farlo quando tutta la squadra è al comleto, un conto è dare questo peso a determinati uomini. Dobbiamo parlare, analizzare bene ogni situazione e poi correre ai ripari perchè cosi non può andare avanti onestamente"
La Roma ci ha abituato alle false partenze salvo poi recuperare ma si lavora con fatica tutto l'anno poi...
"Certo. Questo era il nostro obiettivo: partire bene di non fare come l'anno scorso e migliorarci. La realtà però è un'altra. Io non posso rimporoverare nulla ai ragazzi sotto il profilo dell'abnegazione"
E' bello parlare di calcio, ma forse se si fosse fatto fare qualche domanda ieri avrebbe potuto farlo anche di più...
"Mi dispiace se qualcuno della categoria giornalistica ieri si sia offeso. La mia era una precisazione che dovevo fare. Mi sono sentito in dovere di dire quelle cose"
Sembra che ieri lei abbia usato lo stesso tipo di prepotenza che voleva rimproverare agli altri.
"Beh ogni tanto ci stà. Sennò il troppo buono non va bene. Non è una punizione era un voler mettere i puntini sulle i della mia realtà. Ognuno ha la propria realtà, non dico verità, ma realtà. Voi mi avete chiesto "non pensi che si possa fare così o colì", ma ieri andava fatto quello. Ormai purtroppo sono anziano, vedete che tra giocatore e allenatore ho sempre risposto a tutto, non mi sono mai tirato indietro. Se una volta l'ho fatto piegatevela a libretto, accettatela, che se deve fà?"
La squadra nel frattempo continua il silenzio stampa...
"Non c´è il silenzio stampa , i ragazzi sono mortificati. A breve torneranno a parlare".
domenica 19 settembre 2010
Ranieri, monologo durissimo "Ho una squadra con le palle!"
Il tecnico si sfoga per 9 minuti, senza accettare domande dai giornalisti: "Totti è il mio capitano, con lui ho un rapporto sincero e leale e lo spogliatoio è sano. Siamo in difficoltà ma sapremo uscirne". "Non cerco alibi, basta però gettare fango su di noi"
Una settimana piena di rumore. I cinque colpi di Cagliari, i due tonfi di Monaco e poi le parole. Totti, i tifosi, le radio. Accuse, scuse. Roma quando fa rumore sa diventare assordante. Claudio Ranieri sembra stanco, e mentre la società impone il silenzio ai giocatori (Totti escluso), lui si presenta in sala stampa e dice con voce ferma: "Questa volta inizio io e concludo io". Niente domande, fate silenzio.
io e totti — Un monologo di nove minuti. Uno sfogo. "Ho sentito tante cose e vorrei dire la mia realtà. Ci sono cose che non vanno bene, i risultati non vanno bene e non è una scusante, a Monaco volevamo fare di più e giocare per vincere ma non ci siamo riusciti. Le responsabiltià sono dell'allenatore". Ecco. Non si tira indietro Claudio Ranieri. E non evita nemmeno di parlare di Totti: "Ho letto che era contro di me, cose più assurde non possono essere state scritte, questo è uno spogliatoio sano. Ho un rapporto leale e sincero con tutti, figuriamoci con il mio capitano. Qualche volta ho sbagliato a sostituirlo, altre a tenerlo in campo, ma sempre cercando di fare il bene della Roma". Il "mio" capitano, gente dal dna romanista, come ha scritto ieri il numero dieci giallorosso.

il modulo e simplicio — Prende fiato. E riparte: "Che ne sapete di Ranieri? Della sua carriera? Andate a vedere quanti moduli ho cambiato. Mi dite 'Simplicio non gioca mai'. Qui non gioca mai chi dovrebbe giocare. Non va bene signori miei. È venuto in ritiro con noi, aveva una lesione pregressa. L'ha recuperata con noi e ha cominciato ad allenarsi quando sono arrivati De Rossi e Pizarro".
ce la faremo — Per chiudere parla di campionato. "Mi piacerebbe parlare di Bologna. Gara difficile giocheranno arroccati. Sappiamo soffrire e ve l'abbiamo dimostrato l'anno scorso quando nessuno credeva in loro. I nostri tifosi saranno con noi. Come ce l'abbiamo fatta l'anno scorso ce la faremo anche quest'anno".
sabato 18 settembre 2010
Il Colosseo, simbolo e reperto archeologico di una città eterna che ha resistito a ben altro che qualche incendio, e prende il nome dal Colosso bronzeo di Nerone, tra i piromani più famosi e autorevoli di tutti i tempi, dopo aver resistito all’estate rovente torna a prender fuoco con il fresco di settembre.
Per fortuna non di rogo imperiale o vandalico si tratta ma delle fiamme artistiche e virtuali di 'Coliseum on Fire, che bruceranno l’Anfiteatro Flavio con effetti speciali e una mega installazione il prossimo 17 settembre, e di nuovo dal 18 e 19 settembre.
Dopo aver dato alle fiamme purificatrici e rigeneranti, monumenti, musei e chiese in tutta Europa, compresa la Fontana di Trevi, le sacre fiamme dell’arte di City on Fire, dei maestri-piromani della video-installazione Thyra Hilden e Pio Diaz avvilupperanno il Colosseo.
il Palermo di Miccoli stende la Roma primavera: è 3-0
La Roma Primavera di Alberto De Rossi paga pegno a Palermo. Dopo la roboante vittoria per 4-1 ottenuta all'esordio stagionale contro il Siena, la Roma ha perso al CUS di Palermo, contro i rosanero allenati da Paolo Beruatto, per 3-0. Pagano pegno i giallorossi, perchè i locali hanno schierato nell'undici il convalescente Fabrizio Miccoli, capitano della Prima Squadra, alla ricerca della migliore condizione.
La partita, alla quale hanno assistito anche il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ed il direttore Sportivo Walter Sabatini, ha visto come grande protagonista il campione rosanero, autore di una doppietta e di vari numeri non trasformatisi in gol solo per via della bravura del portiere giallorosso Pigliacelli. A realizzare il terzo gol dei siciliani è stato Nappello.
venerdì 17 settembre 2010
Mazzone: “Il calcio è fatto di vittorie e di sconfitte”
"Sono convinto che basterà vincere domenica per far tornare di nuovo entusiasmo attorno alla squadra"
Carlo Mazzone, lo storico secondo padre di Totti, intervistato per domandargli che cosa ne pensasse di Ranieri, il mister della Roma, che in questi giorni è contestatissimo.
"Oggi non vorrei commentare queste cose, posso solo dire che sono cose antipatiche anche perchè ritengo Ranieri una bravissima persona e un bravo allenatore. Sono cose che capitano: il calcio è fatto di vittorie e di sconfitte, ma da qui a dire che si debba andare verso un'esonero ce ne corre". Qual è allora il problema della Roma.
"Ci si aspettava senza dubbio una partenza diversa, ma così non è stato. La Roma ha anche diversi infortunati che pesano e quest'anno è stranissimo visto che non solo la Roma è partita male ma tutte le big. Anche all'estero non andiamo bene. Sono convinto che basterà vincere domenica per far tornare di nuovo entusiasmo attorno alla squadra".
giovedì 16 settembre 2010
Dal 'carica ragazzi' al pollice verso! ....nel segno di Totti
I tifosi della Lazio sono ancora indispettiti per il gesto del pollice verso fatto da Totti nell’ultimo derby, ma a pensarci bene il gesto di un membro della famiglia Totti ad aver comportato sconquassi al club di Formello si deve in realtà a Riccardo Totti. Correva l’anno 1989, Sagramola si reca in visita a mamma Fiorella e alla famiglia al completo per palesale le offerte di Lazio e Roma per il tesseramento di Francesco. Non appena fece il nome della Lazio, Riccardo, sotto al tavolo, iniziò a indirizzare dei calcetti di disapprovazione all’indirizzo della madre. Intendiamoci, né Fiorella, né papà Enzo, né tantomeno Francesco avrebbero mai acconsentito a quel passaggio … ma buttandola a ridere, il primo “sgarbo” marchiato Totti, si consumò proprio sotto un tavolo della casa di Via Vetulonia.
Le prove generali partono prima dello sfortunato derby dell’8 marzo 1998. Totti è intervistato da Francesco De Laurentis per la trasmissione Dribbling. Il conduttore gli chiede di accennare una strofa dell’inno laziale. Francesco parte: “Vola ….”, poi scoppia in una risata …. “Non posso proprio. Non me lo chiedete”. Il tempo macina poderoso e arriva il derby del 29 novembre del 1998, con un’indimenticabile 3-3. La Roma era reduce dall’allucinante serie negativa dei quattro derby perduti nella stagione precedente. I tifosi, nell’ultimo allenamento sostenuto dalla squadra a Trigoria erano stati categorici nel sottolineare l’importanza della gara e avevano realizzato un cartello su cui era scritto: «Attenzione a non fare cinquina, vi costerà una tombola». La squadra, del resto, è consapevole di dover dare tutto. Sia Delvecchio che Totti, preparano sotto la maglia una scritta da mostrare in caso di gol. Sulla canottiera, completamente rossa di Francesco c’è scritto: “29 11 98. Ragazzi carica!” firmata COMMANDO.. Il gol, quello del 3-3, arrivò a 9’ dalla fine.
Quello per molti è il derby più bello (prima di Cassetti e almeno al pari merito con quello di Negro), Il primo goal di Francesco alla Lazio, il primo derby giocato da capitano. Mentre Franco Sensi si lasciò andare alla più bella esultanza della sua carriera di presidente urlando a squarciagola, Francesco, quando la palla non aveva ancora toccato la rete, si sfilò la maglia e corse sotto la Sud. L’opinione spassionata è che se quel gol lo avesse realizzato sotto la Nord, il capitano che aveva appena 22 anni, quel giorno si sarebbe fiondato direttamente sotto la Nord. Comunque sia, l’attesa per vedere Totti mostrare una maglia alla Nord è assai breve. L’11 aprile del 1999 arriva infatti l’immortale: “Vi ho purgato ancora!”, esibito dopo la rete del 3-1. A volte, però, per colpire basta un gesto tecnico. E’ il caso ad esempio della stracittadina del 10 marzo 2002. Lo speaker biancoceleste, Guido De Angelis, annuncia la formazione laziale forse con un briciolo d’enfasi di troppo: «Salutiamo il nostro simbolo, l’emblema dell’impero romano, l’orgoglio della gente laziale, onoriamo la Storia e sosteniamo la Lazio la squadra che ha portato il calcio a Roma. E ora entra in campo con la maglia biancoceleste la prima squadra della capitale. Peruzzi ….». Inizia così la magia del 5-1, con il pallonetto finale di Checco e l’esposizione della maglia “6 Unica”.
Totti per la Lazio è ormai un’ossessione, il 30 ottobre 2007, non è neanche in campo, ma quando, dopo la vittoria per 3-2 dichiara: «Gli scudetti si vincono con le squadre piccole .. perciò», esplode il finimondo. Del resto la Lazio aveva protestato anche per il permesso concessogli di assistere dal campo al derby del 26 febbraio 2006 (quello del record). Aveva, si disse, “deconcentrato” gli atleti della Lazio. Per il prossimo ci basta che Totti mostri alla Lazio il suo numero 10 … per loro è come la Z di Zorro!
Roma: Totti, che accuse! <<...riciclato il catenaccio!>>
Ko in Champions: 0-2 a Monaco. Il capitano giallorosso durissimo: «Non abbiamo giocato: zero tiri. Così non si vince mai. Abbiamo pensato solo a difenderci... Finora non è andata bene e mi auguro che la situazione possa cambiare al più presto. Ci serve un successo. Il ko può contare per il primo posto, si può rimediare ma adesso dovremo battere in casa Cluj e Basilea»
Un’altra sconfitta. Che, qui a Monaco, ci può pure stare, basta conoscere un minimo di storia recente e passata di calcio per capirlo, ma la sintesi è ancora una sconfitta, altri due gol al passivo, nessuna rete all’attivo e, soprattutto, la sensazione di una Roma che se in campo si gioca al replay riesce anche a non far giocare gli altri, ma quando deve giocare lei meglio lasciar perdere. E non può certo bastare l’argomentazione di un possibile calcio di rigore a favore non fischiato dal signor Lannoy nel corso del primo tempo per spiegare la terza sconfitta in quattro partite ufficiali della stagione (la quarta è stato un pareggio casalingo con il Cesena), è troppo poco per compensare una ripresa in cui appena il Bayern ha spinto il piede sull’acceleratore, buonanotte ai suonatori e alla Roma.
IMPIETOSO - L’immagine, buonanotte ai suonatori, è dipinta sul volto di Francesco Totti quando esci dagli spogliatoi di questa splendida astranova che è l’Allianz Arena. Un paio di tifosi, riusciti ad arrivare lì chissà come, sono riusciti a strappargli un sorriso per una foto, ma la faccia del capitano, ieri sera peraltro certamento non il miglior Totti di sempre, è di quelle ch possono nascondere anche pensieri un po’ pesanti. E le prime parole che siamo riusciti a strappargli, ne sono state l’inevitabile conferma: «Abbiamo rispolverato il vecchio catenaccio» . E’ una frase che per quello che si è visto in campo, non fa una grinza, ma è anche una frase che può avere ripercussioni a breve termine piuttosto pesanti. E c’entra poco e niente la sostituzione del capitano che Claudio Ranieri ha fatto subito dopo la splendida rete di Muller (ammazza che bel giocatore), inserendo Menez che da trenta minuti si stava scaldando a bordo campo.
LA CONFERMA - Abbiamo provato allora a vedere se c‘era l’intenzione di salvarsi in calcio d’angolo. Per carità: «Non abbiamo giocato a pallone, abbiamo pensato soltanto a difenderci, sempre con dieci uomini sotto la palla, giocando in questa maniera francamente mi sembra difficile poter vincere le partite. E ora siamo qui a commentare un’altra sconfitta. Finora non è andata bene una, io mi auguro che il prima possibile la situazione possa cambiare, a cominciare da domenica prossima contro il Bologna perché a questo punto per ritirarci su è necessaria solo una vittoria. Abbiamo perso contro una grande squadra come il Bayern Monaco, ma adesso dobbiamo assolutamente migliorare per tornare protagonisti in campionato e in Champions League».
Tutte le strade portano a Roma: RedBullXFighters
Dopo numerosi anni di straordinario successo in tutto il mondo, per la prima volta il più grande spettacolo di freestyle del pianeta ha in programma una tappa in Italia, e la meravigliosa città di Roma, la Città Eterna, ospiterà il Red Bull X-Fighters World Tour.
Il 2^ Ottobre Roma tornerà ad essere la “Caput Mundi”, la capitale del mondo, qui si disputerà il Gran Finale e qui verrà incoronato il vincitore del Red Bull X-Fighters World Tour 2010. Tutte le strade porteranno a Roma, dopo che i temerari centauri si saranno fatti strada tra l’arena messicana e quella londinese, avranno fatto visita alla sfinge egizia, alla tradizionale arena da corrida spagnola e dopo aver fatto un salto nella Piazza Rossa moscovita, termineranno il loro viaggio nell’Impero Romano per il gran finale. L'élite mondiale della FMX continuerà a sfidarsi per tutta la stagione in una lotta a suon di tecnica, forza e resistenza, ma alla fine ci potrà essere solo un imperatore del motocross freestyle!
L’Italia ha anche un altro motivo per festeggiare: Alvaro Dal Farra, ex rider X-Fighters e un eroe italiano della FMX, sarà uno dei giudici durante tutto il Tour Mondiale. Roma è felice di dare il benvenuto a questi moderni gladiatori su due ruote e non vede l’ora di ospitare tutti i fan della FMX. Una cosa è certa: sarà uno spettacolo grandioso con più di una sorpresa.
martedì 14 settembre 2010
ESSERE ULTRAS

L'incoerenza della Tessera del Tifoso
La tessera del tifoso è nata come pretesto per eliminare la violenza negli stadi, ma al di là delle motivazioni , in realtà dietro c'è un grande meccanismo per far "ingrassare" le banche. Un esempio è la tessera del tifoso della Juventus, costo 45 euro , ma visto il crollo di abbonamenti, la società ha deciso di cederla gratis. Queste tessere a parte qualcuna, hanno scadenza annuale e sono delle vere e proprie carte di credito, quindi con tutte le varie spese di ognuna di queste. Dopo il fatto di Brescia in cui viene colpito selvaggiamente uno studente siciliano, presente solo per aver avuto il piacere di accompagnare due suoi amici e a quanto pare non è nemmeno entrato a vedersi la partita. Il motivo che ha scaturito tale violenza? L'accento siciliano. E' stato riconosciuto e picchiato fino a fratturargli le costole e fargli riversare del sangue nel polmone. Tutto ciò è semplicemente inaudito al di là della rivalità tra le due tifoserie, in questo caso è stato messo di mezzo un ragazzo che non ha nulla a che vedere con questi asti.
Oppure è opportuno chiamarlo razzismo? Brutta parola ormai a fine 2010 , ma che spesso echeggia ancora nel Settentrione. Il cosiddetto "Odio verso il Sud", spesso e malvolentieri esagerato. Ad oggi il ragazzo è ancora in prognosi riservata ma fortunatamente non è alcun pericolo di vita. Oltre questo spiacevole episodio c'è da aggiungere ciò che è successo a Salerno durante la partita di ieri sera tra Salerno-Paganese in cui 4 sostenitori della squadra ospite sono finiti in ospedale per delle medicazioni e poi dimessi. La tifoseria ospite era priva della tessera del tifoso in quanto era stato fatto un gemellaggio e si dividevano gli spalti nel settore distinti. Motivo della reazione dei tifosi di casa è a quanto pare un'aggressione ai danni di un gestore di un chioso per la vendita di bevande allo stadio. In Lega Pro la situazione non è delle migliori anzi, i presidenti si lamentano della mancanza di pubblico, gli scontri non mancano, ma non si era detto il contrario come promo della Tessera? Infine ci si ritrova ad analizzare la presenza spettatori in queste due giornate. E come negli articoli dedicati si nota una mancanza di affluenza di ben 45 mila unità rispetto alla scorsa stagione, al contrario di come si voglia far continuare a credere. Quand'è che le persone apriranno gli occhi e capiranno che questa tessera del tifoso è tutto un pretesto per far guadagnare le banche ed al tempo stesso privare della propria libertà ogni cittadino? Spesso si legge che lo stadio senza il tifo organizzato è molto meglio, ma chi ha assistito alla prima di campionato tra Palermo e Cagliari, ha notato il silenzio assordante durante il primo tempo? Oppure ha fatto finta di niente; e se l'anno prossimo questa tessera del tifoso dovesse diventare obbligatoria (come già detto) anche per l'acquisto di un singolo biglietto, chi entrerà allo stadio? Le curve senza tifo organizzato sono prive di energie, senza esso il tifo si andrà sempre più spegnendo, ma si è così sicuri che è un bene tagliar fuori il tifo organizzato? Sono ovviamente delle domande retoriche a cui ciascuno ,con la propria libertà personale di pensiero, darà risposta. Ma una riflessione finale è d' obbligo farla. Il mondo del calcio ha espresso dure e aspre critiche nei confronti di chi non ha alcuna intenzione di "tesserarsi", eppure in questo calcio sempre più "malato" quella parte di gente con passione non aveva tutti i torti, la tessera del tifoso è un provvedimento inadeguato e priva della libertà personale.
lunedì 13 settembre 2010
Alemanno,ecco 'pretoriani' decoro urbano
Sindaco: citta' divisa in 40 zone,responsabili faranno capo a me

domenica 12 settembre 2010
Cagliari - Roma
Unico Lottatore
E' entrato in campo dopo che l'acquisto chiesto per sostituire Riise è stato bocciato solo 13 min. di partita. "Castellini vi stupirà!" Mah!!! Ha messo in campo l'onore il cuore e soprattutto il sudore. Mette subito in riga Cossu che se la sentiva calda ma che da bravo ha chiesto subito scusa dopo aver visto che Aleandro gli andava testa a testa. SILENZIO!!
Unico insieme al solito Danielino a non arrendersi!! (perchè per me il tifoso non s'arrende mai). Questi sono i giocatori che vogliamo per la nostra squadra. Spero che Ranieri lo faccia giocare più spesso!! grande Aleandro.
Roma-Siena 4-1 "Giallorossi travolgenti"

ROMA (4-2-3-1): Pigliacelli, Caratelli, Antei, Barba (dal 21'st Orchi), Frascatore; Viviani, Florenzi; Caprari, Ciciretti (41'st Verre), Piscitella (dal 16'st Leonardi); Dieme. A disp.: Proietti, Carboni, Falasca, Politano. All.: A. De Rossi
SIENA (4-4-2): Marcone; Migliorini, Butini (dal 33'st Rea), Guidotti, Checchi; Mannini, Cartone (dal 2'st Faccini), Campinoti, Clementi (dal 28'st Candiano); Stella, Soudant. A disp.: Marini, Pacini, Mazzuoli, Vazzana. All.: Mignani
Arbitro: Strocchia di Nola. Assistenti: Zuccaro-Ascione di Napoli.
Note: Espulso: 47' Migliorini (Siena). Ammoniti: Guidozzi, Cartone, Migliorini (Siena). Recupero: 2' pt.
Reti: 11', 51' Caprari, 39' Pigliacelli (a), 70' Ciciretti, 89' Leonardi.
Queste le dichiarazioni rilasciate dal tecnico giallorosso Alberto De Rossi al termine della partita:
Prima gara, subito una vittoria.
"Sì, si parte con il piede giusto ed è importante. E' stata una partita impegnativa, nonostante il risultato (4-1 per i giallorossi, ndr). Nel primo tempo il Siena ci ha creato qualche problema, anche se abbiamo sempre mantenuto noi il pallino del gioco. Loro sono una squadra molto esperta e molto forte nel reparto offensivo".
Poi quell'autogol, non ci voleva...
"Esserci fatti un gol da soli non ci ha fatto bene, dal punto di vista mentale ho visto i ragazzi provati. Poi, nel secondo tempo, è venuta fuori la grande qualità di questo gruppo".
Una battuta su Caprari, autore oggi di una doppietta
"E' un ottimo giocatore, tecnico e rapido e forte fisicamente".
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